Influenze anni ’70, il ritorno del camoscio e dello stile equestre. Richiamano il mondo British e la sua tradizione equestre i dettagli che ritroviamo nella capsule in suede della Collezione Pennyblack A/I 2018.
Lo abbiamo accennato nel nostro articolo di introduzione alle tendenze di questa stagione, quest’anno ritroviamo il camoscio come tessuto e alcuni particolari che richiamano lo stile equestre.
L’abbigliamento da equitazione viene rivisitato evitando citazioni troppo scontate ma giocando con le forme ed i colori per uno stile che è più leggero, delicato e femminile.
Il materiale protagonista è un effetto suede tipico degli anni ’70. Il camoscio si diffuse proprio in questo periodo per la sua capacità di combinare l’aggressività e la forza della pelle con la morbidezza e gli aspetti soft della smerigliatura(1).
Nel nostro caso l’effetto suede è 100% ecologico ed è un accoppiato di alcantara(2) e modal (3). L’alcantare è un poliestere smerigliato a dritto e rovescio che ci da questa linea scivolata e l’accoppiatura col modal ci dona una mano ancora più soft.
La capsule realizzata con questo materiale è composta da:
- Blazer
- Abito dalla linea dritta leggermente svasata
- Minigonna
- Giacca tipo bicker
Il blazer è caratterizzato da un rever molto piccolo e minimal, quasi a voler seguire, nella sua connotazione sportiva, il movimento del corpo. L’abito dalla linea dritta leggermente svasata al fondo così come la minigonna. Pulita e aderente alla figura, la giacca bicker.
Tutti i capi sono caratterizzati da un “morsetto” rivisitato in chiave più elegante e discreta.
Blazer Ramino 169
Giacca Rampa 149
Abito Rame 129
Gonna Rametto 99
Tutto Pennyblack
- (1) Smerigliatura: operazione che conferisce l’effetto scamosciato
- (2) Alcantara: il tessuto porta il nome di una città porteghese ma è frutto della ricerca scientifica giapponese in collaborazione con l’azienda chimica italiana Anic. La tecnica di lavorazione è protetta da brevetto ed è commercializzato in tutto il mondo dall’ italiana Alcantara S.p.A.
- (3) Modal: tessuto di origine naturale dalla mano morbida e liscia
Influenze anni ’70, il ritorno del camoscio e dello stile equestre: ad ognuna il suo modello
Il blazer dalla linea dritta e allungata sarà l’alleato perfetto per chi non ha molto punto vita andando a camuffare questo aspetto, sia per la figura androgina che in quella più morbida. Al contrario, indossata cinturata, andrà ad enfatizzare la donna mediterranea. Lasciata aperta, creerà una linea verticale che aiuterà chi ha il busto più ampio rispetto a fianchi a gambe.
La giacca corta tipo bicker, indossata chiusa aderisce alla figura, aperta, assume l’aspetto boxy. Per questo si adatta ai vari tipi di figure diventando un passe-partout. Attenzione a chi ha la parte superiore del corpo più ampia di quella inferiore. Se non bilanciata con un volume nella parte bassa, la giacca corta rischia di attirare l’attenzione sulla sproporzione creando disarmonia.
Scegliere la giacca della lunghezza giusta aiuta ad equilibrare il baricentro creando una figura armoniosa. In linea generale: giacca lunga su baricentro alto (gambe più lunghe del busto) e giacca corta su baricentro basso (busto più lungo delle gambe).
Direttamente dagli ’60 arrivano l’abito dalla linea dritta leggermente svasata e la minigonna. L’immagine rimanda subito alla modella Twiggy, al suo fisico androgino e filiforme, caschetto biondo, occhi grandi e gambe lunghe.
Viene da se che questi due capi difficilmente si adatteranno a figure mediterranee andando invece a valorizzare fisici meno rotondi e curvilinei.
In riferimento all’abito e rimanendo sulla fisicità androgina, chi ha gambe lunghe enfatizzerà questa caratteristica, viceversa si andrà a creare un effetto ottico di allungamento della figura. Questo è possibile grazie alla linea dritta che “nasconde” il disequilibrio fra busto e gambe.
Queste sono solo alcune dritte per scegliere il capo più adatto a valorizzare il proprio fisico, costruire un intero outfit ad hoc è ben altro! Ed è per questo che ci siamo noi 😉
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